Pietro Mele

Pietro Mele ( Dorgali 1914 – 1989) Frequenta l’Istituto d’Arte di Sassari, e tra i suoi primi maestri troviamo Eugenio Tavolara, Stanis Dessì e Filippo Figari. Frequenta inoltre l’istituto D’Arte di Monza, dove annovera anche in questo percorso, la guida di grandi maestri del luogo, come Raffaele de Grada, Marino Marini e Pio Semeghini. Mele intraprende la carriera dell’insegnamento, nelle scuole sia isolane che della capitale. Una volta tornato in Sardegna nel ‘41, il suo linguaggio pittorico si stabilizza, prediligendo le tinte chiare. D’indubbia ispirazione sono i luoghi e i paesaggi in cui ha trascorso la sua infanzia e giovinezza; già dall’inizio del suo percorso artistico troviamo una grande quantità di opere che riprendono scorci paesaggistici, distaccandosi dunque dai suoi contemporanei che prediligevano la ripresi di scene folkloriche, usi e costumi tradizionali. L’artista partecipa a numerose mostre personali e collettive a livello nazionale. Essenzialmente Mele è un grande paesaggista, i suoi scorci sono carichi di intrisa sentimentalità, e sono da ricondurre alla corrente post impressionista.
Nel 1935 partecipa alla mostra Sindacale a Nuoro. Già da subito i suoi quadri sono caratterizzati da una particolare attenzione alla luminosità e agli effetti luministici. La sua tavolozza utilizza tonalità graduate delicatamente in modo da non rendere troppo violenti i contrasti cromatici. L’opera conservata al Museo di Atzara è un tipico paesaggio dorgalese. La raffigurazione è trattata con pennellate fluide, con stesure di colore piatto, che visibilmente si riferiscono alla tecnica dell’artista.
Mostre collettive:
Mostre personali:
The end of the process CHAN Art Space, Genova, 2012;
Another degree of normality, Placentia Arte, Piacenza, 2011.

Mostre collettive:
Cavalli e cavalieri. Post Scriptum, MAN, Nuoro, 2012;
In the wintry thicket of metropolitan civilization, Bozen, 2012;
Il lato oscuro della luna, Jarach Gallery, Venezia, 2012;
Sogenannte Umfeldaussagen, Motorenhalle, Dresden, 2012;
Io non ho mani che mi accarezzino il volto, Mole Vanvitelliana, Ancona, 2011;
Contours, Otrascosas de Villarrosàs, Barcelona, 2011;
Videoreport Italia 08_09, GC.AC, Monfalcone, 2010;
Atelier, PACT Zollverein, Essen, 2010;
Actual fears: mixed gaps & vertigo, CAN – Centre d’Art Neuchâtel, Neuchâtel, 2010;
Visions in New York City, Columbia University, New York City, 2009;
WRO 09 – 13th Media Art Biennale, Wroclaw, 2009;
Documents, Fondazione Spinola Banna, Torino, IT, 2009

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